La Polifonica Friulana Jacopo Tomadini è stata fondata nel 1968 ad opera di padre Vittoriano Maritan (O.F.M.), quale sostegno musicale alla liturgia presso il Santuario di Madonna di Rosa a San Vito al Tagliamento e come associazione culturale volta alla divulgazione del patrimonio corale polifonico.
Attualmente composta mediamente da 25 elementi, svolge un intenso lavoro di studio tecnico e stilistico delle partiture, con una particolare attenzione rivolta all'affinamento della tecnica vocale personale. Promuove inoltre manifestazioni musicali, seminari sulla vocalità e corsi di educazione musicale nel sanvitese nonché scambi culturali fra realtà corali italiane ed estere di diversa origine.
La PFJT si è esibita in tutta Italia, in Europa, nelle Isole Canarie e oltreoceano, ha preso parte a numerosi concorsi e rassegne nazionali e internazionali classificandosi sempre nelle prime posizioni e ottenendo particolari menzioni di merito per le esecuzioni e i repertori proposti.
Predilige l’attività di ricerca, trascrizione ed esecuzione di programmi con repertorio di rara esecuzione dedicandosi ad approfondire i relativi stili e prassi esecutive: è il caso del progetto Ad Matutinum Patris Seraphici Francisci, sorta di ricostruzione liturgica con brani gregoriani, organistici e polifonici compresi tra il XVI e il XVII secolo, già vincitore nel 1999 del premio come miglior progetto al concorso regionale Corovivo promosso da Usci Fvg; il Passio secundum Lucam, con una attenta ricostruzione della liturgia musicale, con l’alternanza fra la lettura intonata del Passio e le sezioni polifoniche di O. di Lasso con alcuni motetti di L.G. da Viadana e M.A. Ingegneri; la proposta Te Deum, ovvero un programma che comprendesse diverse letture di quest’opera sacra con partiture di T.L. de Victoria, W.A. Mozart e A. Pärt che ha visto il coro particolarmente impegnato in una variegata proposta di timbri vocali e orchestrali (eseguito con l’orchestra Accademia musicale Naonis); il Vespro della Beata Vergine (2008) ricostruito con musiche di A. Vivaldi (eseguito con l’orchestra barocca G.B. Tiepolo); e ancora Musica all’ombra del monastero (2013) con il recupero delle poco note Litanie Mariane di J.K. Aiblinger (eseguito con l’orchestra barocca G.B. Tiepolo); il progetto Spero quia sum (2016), sorta di meditazione sul tema biblico della speranza costruita su musiche di A. Lotti; infine in occasione del 50º anniversario di fondazione (2018) il concerto Rarità Musicali con l’esecuzione del monumentale Stabat Mater e il solenne Magnificat di A. Caldara con l’orchestra dell’Accademia d’Archi G.G. Arrigoni.
La scelta di avvicinare il coro a un complesso strumentale orchestrale ha voluto essere il ritorno di una proposta che nel passato aveva già impegnato la Polifonica in tappe di particolare interesse artistico della sua vita musicale. A tal proposito si ricordano le storiche esecuzioni della Missa Ducalis di J. Tomadini eseguita in collaborazione con l'Orchestra da Camera di Sacile (1983), dei brani corali tratti dall'oratorio Messiah di G.F. Haendel, nel 1988 con l'esecuzione della Krönungsmesse (in collaborazione con il coro di Stadtlohn e l'orchestra barocca di Groningen).
In tutte le occasioni il richiamo di pubblico e il particolare repertorio proposto hanno confermato la validità anche esecutiva delle iniziative, validità che la Polifonica Friulana J. Tomadini ritiene di perseguire con la massima serietà e impegno dei suoi cantori, del suo direttore e collaboratori.
Già diretta da padre Vittoriano Maritan, Gioachino Perisan, Piergiorgio Righele, Maurizio Lo Pinto e Sandro Bergamo, da ottobre 2004 la direzione musicale, artistica e tecnica dell'associazione è stata assunta da Massimo Gattullo.