La Sezione Voci Bianche del Gruppo Vocale Novecento nasce nel 2010, ma è solo nell'ottobre 2016 che si affaccia ufficialmente sulla scena musicale giovanile, trovando pieno slancio e nuova adesione.
Il Gruppo Vocale Novecento nasce nel settembre del 2003 come coro maschile votato alla polifonia rinascimentale, eseguita secondo la prassi originale.
Sotto la guida del M° Maurizio Sacquegna, direttore artistico fin dagli esordi dell’associazione, il Gruppo Vocale Novecento ha presto iniziato a raccogliere diversi riconoscimenti a livello nazionale e nel 2005 si è ampliato con la fondazione della Sezione Femminile.
L’associazione ha continuato a crescere con un’intensa attività concorsuale e concertistica, e dal 2010 con la nascita della Sezione Voci Bianche offre la possibilità ai più piccoli di fare esperienza di una realtà musicale coinvolgente ed educativa sotto la guida del M° Rosalina Bressan e con la collaborazione del M° Nicola Dal Cero come accompagnatore.
Oggi il Gruppo Vocale Novecento continua la sua attività musicale ed educativa, ricercando continuamente l’eccellenza tecnica e creando opportunità di crescita per i propri cantori e di valorizzazione per il territorio che ne ospita gli eventi.
Un disco unico, una monografia dedicata al grande Bepi De Marzi, con la sua voce e preziose note introduttive all’ascolto scritte dall’autore stesso.
La presente monografia sul compositore Bepi De Marzi nasce come punto di arrivo di una serie di concerti che hanno coinvolto il Gruppo Vocale Novecento nell’eseguire le musiche del celebre compositore vicentino.
Consapevole del profondo carattere di riflessione storico-musicale di queste composizioni, nato dall’immensa esperienza musicale di De Marzi, il coro ha voluto interpretare con le sue tre Sezioni le opere contenute in questo disco.
L’autore viaggia dagli organa medievali di Ora si ferma il vento al concerto grosso di Sanmatìo, in un excursus di forme compositive del passato che incarnano testi poetici dedicati alla fede, alla montagna, alla guerra e alla gente. Conscio che la musica è soprattutto racconto e che sopperisce a ciò che la parola da sola non può dire, Bepi De Marzi recupera un’umanità forse perduta, unendo argomenti che sanno ancora essere attuali con tecniche compositive che hanno tentato di dar voce all’uomo in almeno dieci secoli di storia.