IL CORO:
Il Coro Santa Lucia è un coro polifonico maschile nato nel 1990 a Magras, piccola frazione del Comune di Malé (TN).
Il repertorio del coro è costituito quasi esclusivamente da musiche ceciliane, brani polifonici in lingua latina per voci virili, spesso accompagnati dall’organo, che abbracciano l’intero anno liturgico. Il coro ha al suo attivo numerose pubblicazioni ed esibizioni concertistiche in Italia (Ravenna, Trento, Milano, Venezia, Capri, Roma, Camerino, Poggio Rusco, ecc.) e all’estero (Šumperk – Repubblica Ceca, Bruxelles – Belgio, Regensburg – Germania, Timișoara – Romania, Varsavia – Polonia) collaborando con vari ensemble e musicisti, tra i quali si citano gli organisti Simone Vebber, Tiziano Rossi, Mauro Brusaferri e Stefano Rattini.
Nel 2003 ha pubblicato l’audiolibro dal titolo “Le voci sacre del Cecilianesimo”, mentre nel 2014 il cd “Nelle chiese del Cecilianesimo”. Nel settembre del 2010, per i vent’anni di attività, il coro ha organizzato l’importante convegno di studi “Fra Ratisbona e Roma: il Cecilianesimo nelle valli alpine” i cui atti sono stati pubblicati nell’omonimo volume curato da Antonio Carlini e edito dalla casa editrice Edizioni 31. Nel 2017 ha preso parte all’importante progetto di riscoperta del compositore Francesco Antonio Berera (1737-1813), originario di Monclassico (TN), attraverso la realizzazione di eventi musicali, tavole rotonde e una pubblicazione discografica in collaborazione con il “Coro In dulci Jubilo” (Tarcisio Battisti, direzione) e l’Ensemble “Labirinti Armonici” (Stefano Chicco, direzione) e sotto la direzione del Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano.
Nel 2022 ha partecipato all’iniziativa del Festival Regionale di Musica Sacra nell’anno della 51ma edizione, “Dalle Dolomiti al Limbara: la musica liturgica nella tradizione popolare delle genti di montagna”. L’iniziativa, che si propone di realizzare il confronto tra le tradizioni popolari nell’ambito specifico della musica liturgica in due regioni italiane geograficamente distanti come il Trentino-Alto Adige e la Sardegna, è riuscita con grande successo con concerti in Sardegna, nel paese di Aggius ed in Trentino, nel paese di Varollo.
Nel 2023, sempre patrocinato dal Festival Regionale di Musica Sacra, ha proposto nella chiesa parrocchiale di Malè e nel Duomo di Trento un concerto con la “Messa n. 19 con stromenti da fiato” di F.A Berera, ed il “Te Deum” di F.Zandonai.
IL REPERTORIO: il repertorio proposto dal Coro S. Lucia presenta brani composti tra gli ultimi decenni del XIX sec e la prima metà del XX sec., quando la diffusione del Cecilianesimo - soprattutto in Germania, Francia e Italia - produsse una radicale trasformazione e omologazione del repertorio liturgico. Così chiamato in onore di Santa Cecilia, patrona della musica, il cecilianesimo fu una risposta alla quasi centenaria assenza del canto gregoriano e della polifonia rinascimentale dalle celebrazioni liturgiche a favore di stili più simili alla musica operistica. In Trentino la riforma prese avvio il 21 novembre 1890, con la fondazione della “Società Ceciliana Trentina”, che riuscì a costruire un’inedita quanto efficace rete didattica che raggiunse tutte le parrocchie della diocesi, comprese quelle più lontane e disagiate. Nella nostra regione il Cecilianesimo divenne un fondamentale tratto d’identità e di tradizione locale, intensamente popolare.
L'ARCHIVIO: Nel corso degli anni ha avviato un importante progetto di ricerca, catalogazione ed archiviazione del patrimonio musicale dimenticato nelle sacrestie delle chiese della Val di Sole e della vicina Val di Non, dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II. L’archivio raccoglie spartiti di brani composti tra gli ultimi decenni del XIX sec e la prima metà del XX sec., quando la diffusione del Cecilianesimo – soprattutto in Germania, Francia e Italia – produsse una radicale trasformazione e omologazione del repertorio liturgico.