Il nostro coro
Il coro "Antonio De Vecchi" trae origine nel settembre 1986 fondendo la tradizione, rappresentata dal Coro parrocchiale diretto da Giovanni e successivamente Antonio De Vecchi, con la freschezza e l'entusiasmo della Giovane Corale Cintese. Artefice convinto ed infaticabile l'attuale direttore Luciano Bertuzzo. La nuova realtà corale cintese ha, nel tempo, ampliato lo studio e l'attività musicale: dal repertorio liturgico all'approfondimento della polifonia sacra e profana e alla ricerca del canto popolare. Nel dicembre 2002, per festeggiare 16 anni di attività, ha presentato il primo doppio CD contenente 40 brani scelti tra i più interessanti del proprio repertorio polifonico e popolare.
Dal 2002 il coro ha iniziato un profondo rinnovamento di organico con l’inserimento di un gruppo di giovani e di alcuni coristi provenienti da paesi vicini; il nuovo gruppo nel suo organico completo conta circa 40 elementi. Il 14 maggio 2005 ha presentato il secondo CD dal titolo "non solo SACRO" prodotto assieme al coro "I Cantori di S. Tomaso di Canterbury" di Gaiarine e registrato dal vivo in occasione del concerto di S. Biagio del 7 febbraio 2004 a Cinto Caomaggiore e del concerto di primavera del 14 maggio 2004 a Chions. In occasione del concerto di S. Biagio 2007 il coro ha registrato dal vivo il terzo CD diviso in tre parti: solo coro, solo orchestra e coro+orchestra; nel Cd sono presenti varie opere di autori diversi ed in particolare la “Spatzen Messe” di W. A. Mozart. Nella primavera 2008 è stato prodotto il quarto Cd dal titolo “Voci nel castello” registrato presso il castello di Pielungo (PN) e contenente il meglio dell’attuale repertorio del coro. È stato inoltre presente in varie località del Veneto e del Friuli, in Sardegna, nelle Marche,Toscana, Umbria, a Roma, Varese, Torino, Catania, in Austria, Germania, Svizzera, Francia, Polonia, Ungheria, Spagna, Repubblica Ceca e Portogallo. Il gruppo sta vivendo ed ha vissuto tutte queste interessantissime esperienze culturali, sociali ed umane, attraverso la formula dello "scambio alla pari" che permette, oltre che lo scambio fra cori delle proprie esperienze musicali, anche la conoscenza delle differenti realtà socio-culturali. I molteplici consensi e plausi ricevuti in questi anni, non hanno in alcun modo intaccato lo spirito originale di “appassionati della musica” con cui il gruppo ama identificarsi ed esprimersi.