Il Coro Azzurro proviene da Strada dove la sua storia, nel luglio del 1950, con 18 giovani coristi, tutti del luogo, con la scelta originale del nome, Azzurro, che evoca il cielo come elemento naturale superiore ad ogni altro, anche alla montagna e cosa particolarissima per quel tempo con l’assegnazione della prima presidenza ad una giovane donna, Anna Nicolini. Per trent’anni la direzione è stata impegno del suo primo Maestro, Basilio Mosca, fondatore del coro, gruppo al quale ha dedicato l’intelligenza e la sensibilità derivanti dalla sua cultura sì di ampio respiro ma radicata o immersa nella quotidianità e nella tradizione della sua gente. Il coro Azzurro ha dato così un forte contributo alla riscoperta del canto popolare, che ha continuato anche sotto la direzione di Angelo Armani. Dal 2009 è guidato da Cornelio Armani che nutre da sempre passione per la musica e il canto d’assieme.
Attualmente fanno parte del gruppo 27 coristi sotto la responsabilità del Presidente Sergio Rota. Tra le scelte ideali del coro ci sono da sempre la concertistica, la solidarietà e un forte legame con gli emigranti trentini nel mondo. Ciò lo porta e l’ha portato in Belgio, in Francia, in Germania, in America, nella Repubblica ceca. Ha compiuto numerose trasferte in regione e in Italia, da Roma a Cassino. Il repertorio da sempre e per scelta statutaria è improntato alla genuinità del canto popolare, eseguito secondo la tradizione, denominata alla trentina, per voci pari maschili, canto dalle melodie semplici e dalle suggestive armonizzazioni di grandi maestri. Il canto popolare, semplice, spontaneo, immediato, naturale può essere definito interregionale, perché ogni luogo conserva e tramanda l’espressione più suggestiva della cultura del suo popolo, che dipinge con suoni e parole l’ambiente naturale, che accompagna la storia e le storie, nelle alterne vicende del lavoro, dell’amicizia, del dolore, dell’amore, dell’emigrazione, della guerra.
Per il Coro Azzurro questa figura ha le sembianze e la forte caratterizzazione di Basilio Mosca, uno dei fondatori. Da lui il coro ha attinto non solo entusiasmo e forza di coesione ma la stessa “essenza musicale”, attraverso lo studio, le esercitazioni tecnico-didattiche finalizzate “inesorabilmente”, alla perfezione. La sua autorevolezza ed il suo carisma riconosciuti da tutti, così come la disponibilità e la bontà, delle quali è permeato il suo rapporto con gli altri. Basilio ha rappresentato pur in ruoli diversi un protagonista della musicalità in senso ampio e gratificante per l’intera comunità della Pieve.
Nel 1983 cede la bacchetta di maestro a Angelo Armani. Un’eredità non lieve per il giovane baritono, dotato di una coinvolgente, esplosiva e intelligente vitalità. Si trattava di presiedere e guidare con sufficiente autorevolezza il cammino del coro verso situazioni storiche, sociali ed ambientali in rapida evoluzione, pur conservando le direttrici morali tracciate dai fondatori: partendo dai tanti successi fin allora conseguiti per correre insieme verso nuovi sfidanti traguardi. Il giovane maestro ha guidato il rinnovo generazionale con equilibrio, superando anche situazioni tecnicamente complesse, proponendo infine il coro del cinquantacinquesimo anniversario in una variegata composizione, fatta di coristi provenienti dall’intera Valle del Chiese.
Cornelio Armani, classe 1959 ha cantato come tenore secondo per molti anni nel Coro Azzurro. Ha una vera e propria passione per la musica e il canto d’assieme, conoscenza e bagaglio culturale, che coltiva anche in altri gruppi spontanei e formali, come ad esempio la Corale di Santa Giustina, coro misto parrocchiale.
Sono stati presidenti, Anna Nicolini dal 1950 al 1956, Fabio Baldracchi dal 1956 al 1977, Fedele Taffelli dal 1977 al 2000, Dino Ceschinelli dal 2000 al 2019, Sergio Rota dal 2019.