Era il 1996 quando un piccolo gruppo di amici, animati da don Peppino Lintas, si incontra per condividere la passione del canto sardo e decisero di provare a cantare A CUNCORDU!!!
Fu una scelta quantomeno coraggiosa: don Peppino era parroco di Mater Ecclesiae a Sassari. In città non esisteva un coro che cantava in “limba”! Tantomeno in una parrocchia cittadina! Ma la passione era notevole, la voglia di incontrarsi e riscoprire la gioia del cantare insieme le melodie della tradizione sarda stava coinvolgendo un bel gruppo. Fu proprio questo entusiasmo che portò a superare le iniziali titubanze, perplessità e le non sempre benevole critiche “cittadine”. Il gruppo andò avanti, nel 1999, nasce ufficialmente il coro degli amici del canto sardo e iniziarono le prime timide uscite, i primi esitanti concerti e qualche serata insieme ad altri cori. Incoraggiante!
Il primo presidente fu il signor Ginetto Campus che ricordiamo con tanto affetto per il bene che ha voluto e per tutto ciò che ha fatto per l’associazione. Oggi sarà sicuramente orgoglioso di noi e ci assiste dal cielo!
Nel 2001 viene eletto presidente il dottor Salvatore Pasca che ancora oggi guida con dedizione esemplare il gruppo. E’ a lui, alla sua competenza amministrativa e “diplomatica”, alla sua instancabile opera che si devono molti dei progressi che l’associazione ha compiuto in questi anni.
Nel 2002 nasce finalmente in modo formale e col riconoscimento delle istituzioni regionali la
“ASSOCIAZIONE CORALE AMICI DEL CANTO SARDO”.
In questi primi anni di attività il coro solidifica la sua attività e si esibisce regolarmente in città e in numerosi centri dell’isola.
Il 2005 è un anno particolarmente delicato e importante: don Peppino, per sopraggiunti impegni pastorali che lo allontanano da Sassari, lascia la direzione musicale del gruppo. Dopo un primo momento di umana tristezza e comprensivo scoraggiamento, il coro dimostra la sua maturità decidendo di reagire e continuare con determinazione malgrado il momento difficile.
Viene contattato il prof. Salvatore Bulla che accetta di dirigere il coro.