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Due cori nel presepio

sabato 17 dicembre 2011
Udine (UD)
Chiesa di San Pietro Martire
20:45
Dopo oltre vent’anni dal loro ultimo incontro, si ritrovano assieme due realtà corali che hanno riposto nella polifonia di ispirazione popolare il senso più vero e profondo del loro cantare. Ci piace definirli “cori d’autore”, non solo perché eseguono in modo esclusivo i lavori originali che i rispettivi direttori scrivono per loro, ma anche perché questo termine sottintende e sottolinea le doti di professionalità, qualità e passione incarnate nelle figure di Bepi De Marzi e di Marco Màiero, uomini di musica e di cultura i quali, pur provenendo da realtà regionali diverse, ne condividono tradizioni e valori comuni: l’amore per la natura e in particolare per la montagna, il rispetto per il prossimo, il senso della vita e della morte, il valore del sacrificio, la fede semplice e senza compromessi. Entrambi hanno avuto un ruolo decisivo nella nascita e nell’evoluzione dei rispettivi cori, entrambi continuano tuttora ad arricchirli e ad affinarne la preparazione artistica con i frutti della loro creatività e della loro sapienza artigiana. Con la propria sensibilità e con le proprie soluzioni tecniche ed armoniche, da molti anni offrono un contributo fondamentale all’ampliamento e alla diffusione di un repertorio che ha elevato la qualità e il ruolo della tradizione popolare nel panorama della musica corale. Dalle loro periodiche e intense frequentazioni è nata quasi per caso - e forse per gioco – l’idea di far cantare insieme i due cori, con il desiderio intenso e sincero sia di regalare conferme a quanti ne seguono già da anni con passione le rispettive vicende artistiche, sia di farne apprezzare il repertorio a chi ancora non lo conosce. Dai versi semplici e spontanei di una villotta friulana alle parole ispirate dei salmi di Padre Turoldo, dal conforto della fede per la perdita di un amico in “Signore delle cime” alla purezza degli amori senza tempo in “Daûr san Pieri”, l’ascoltatore sarà guidato lungo un percorso straordinario, a cori alternati, verso la disarmante ed essenziale realtà del presepio.