Un concerto diviso in due parti: la prima dedicata prevalentemente al canto sacro e, ovviamente, più meditativa; la seconda nella quale saranno proposti I canti rocciosi di Giovanni Sollima nella versione per quartetto d'archi e fisarmonica di Daniele Zanettovich. Sarà anche un concerto per meditare sull'inutilità della guerra a un secolo esatto dallo scoppio del primo conflitto mondiale.